Prima di rispondere a questa domanda bisogna fare chiarezza su un paio di punti:

1) Cosa significa dimagrire?

Il dimagrimento (chiariamoci, sto parlando di un dimagrimento salutare, non dovuto a patologie o malnutrizione) non è necessariamente sinonimo di perdita di peso, anzi, si può dimagrire pur mantenendo lo stesso numero sulla bilancia. Partiamo da un concetto base: il muscolo pesa più del grasso.

Quindi se fate parte dello schieramento di quelli che utilizzano la bilancia come unico strumento di misurazione dei propri risultati siete fuori strada perché non saprete mai se state realmente dimagrendo.

2) Se faccio sport e basta, dimagrisco?

No. Non esistono esercizi che facciano dimagrire, esistono metodi di allenamento che possono essere più efficaci di altri per aumentare il DEFICIT ENERGETICO.

Per intenderci, se mi alleno 2 ore al giorno ma mangio come un porco immettendo più calorie di quelle che consumo non dimagrirò mai.

Quello che dovete capire è che non esistono pozioni magiche, pastiglie o creme che vi facciano dimagrire davvero. Gli unici fattori che potranno portarvi a dei risultati in termini di dimagrimento sono la costanza e l'impegno.

Adesso che abbiamo chiarito questi punti conosciamo già la risposta alla domanda iniziale: il CrossFit non fa dimagrire ma è uno dei metodi di allenamento migliori da abbinare ad un piano alimentare per perdere grasso senza perdere muscolo.

Prima di scoprire il perché faccio una premessa: sono di parte, estremamente di parte, ma non per partito preso. Vedo decine e decine di persone ogni giorno che con costanza ed impegno ottengono ottimi risultati grazie a questa attività, risultati che non otterrebbero con la stessa qualità e con le stesse tempistiche facendo la classica attività aerobica di lunga durata ed a bassa intensità.

 

Ma perché il CrossFit abbinato ad un piano alimentare adeguato (rivolgersi ad un professionista) funziona in termini di dimagrimento?

  • Si utilizzano i pesi e spesso con percentuali parecchio elevate. Questo permette di mantenere sempre una buona percentuale di massa magra nonostante il catabolismo dovuto ad una dieta ipocalorica. Maggiore sarà la quantità di massa magra, maggiore sarà il metabolismo basale e quindi le calorie consumate.
  • Il CrossFit prevede spesso allenamenti stile HIIT (high intensity interval training) durante i quali è vero che si consumano più zuccheri che grassi, ma questi zuccheri durante le restanti ore della giornata dovranno essere ricaricati a scapito dei grassi.Il processo biochimico che consente di degradare i grassi si chiama betaossidazione quindi, come detto prima, la betaossidazione dopo un allenamento HIIT aumenta e le calorie introdotte con gli alimenti saranno destinate al ripristino delle scorte di glicogeno.
  • Uno dei più conosciuti HIIT è il "tabata" ideato dall'omonimo dottore ed è stato dimostrato che questo tipo di allenamento ha grandi effetti sul metabolismo post-esercizio a breve termine. Sarebbe necessaria una quantità di esercizio cardio tipica estremamente più alta per spendere lo stesso numero di calorie che vengono bruciate nei 4 minuti di durata del Tabata.
     
  • Il consumo di ossigeno a riposo aumenta con l'intensità dell'allenamento (epoc) quindi maggiore intensità significa maggiore consumo calorico post esercizio.
     
  • Il CrossFit prevede allenamenti costantemente variati per tipologia di esercizio, durata, volume e intensità. In parole povere la varietà degli allenamenti è talmente ampia che praticamente non ci si abitua mai. Gli stimoli sono sempre diversi e i dispendi energetici più alti cosi come la risposta neuro-endocrina.
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  • L'allenamento con i carichi e ad una certa intensità con produzioni importanti di acido lattico vanno a consumare le scorte di glicogeno, ciò significa migliorare l'affinità dei muscoli con il glucosio e la sensibilità insulinica.

Per tutte queste ragioni ritengo che il CrossFit sia una delle attività migliori da abbinare ad un piano alimentare che non sia un fai da te.

 

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Riferimenti bibliografici: -Paoli, A. e colleghi, 2012. High intensity interval resistance training (HIRT) influences resting energy exenditure and respiratory ratio in non dieting individuals. - Tabata, Izumi; Nishimura, Kouji; Kouzaki, Motoki; Hirai, Yuusuke; Ogita, Futoshi; Miyachi, Motohiko; Yamamoto, Kaoru (1996). “Effects of moderate-intensity endurance and high-intensity intermittent training on anaerobic capacity and VO2max”. Medicine & Science in Sports & Exercise 28 (10): 1327–30. - Borsheim, E. e Bahr, R. 2003 Effect of exercise intensity, duration and mode on post-exercise oxygen consuption. - BIOCHIMICA PER LE SCIENZE MOTORIE DI GIULIO A. FIORLLI A. STEFANELLI C.

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