Il Dr. Aronne Romano introduce in Italia nel 1997 la Dieta Zona in Italia (primo medico del nostro paese) e da allora segue numerosi pazienti ed atleti, tra i quali numerosi componenti delle squadre nazionali di: Atletica Leggera, Hockey, Rugby, Canoa, Sci, Ginnastica, Triathlon, ecc.

Ha conseguito il diploma di "Zone Certified Instructor" a San Diego U.S.A. nell'Aprile 2000 e quello di "Zone Research Institute Certified Health Care Practitioner" a Boston U.S.A. nel Dicembre 2001.

paleozona la paleodieta e la paleo zona
Acquista il libro "La Paleo Zona" di Aronne Romano da Macrolibrarsi

È correlatore del dr. Barry Sears (ideatore della Zona) nei corsi di certificazione per medici tenuti nel nostro paese. Tiene conferenze e partecipa come relatore a congressi medici in Italia e all'estero. É membro dell' "American College of Nutrition", della "Nutrition & Metabolism Society", dell' "European Federation for the Science and Technology of Lipids" e del "Zone Institute Europe Scientific Board".

I suoi campi di maggiore interesse attuale sono gli Omega-3 e l'alimentazione del Paleolitico. Da quest'ultimo interesse è scaturito un regime nutrizionale ideato dal Dott. Romano, la PaleoZona® ossia uno stile alimentare che combina principi della dieta Zona di Barry Sears a principi della Paleo-Diet di Loren Cordain.

La Paleozona è un regime alimentare, postulato dal Dott. Aronne Romano, Medico nutrizionista, certificato quale specialista per la dieta a zona, che prende spunto dagli studi e dalla bibliografia del Dott. Barry Sears, autore ed inventore della Dieta a Zona 40-30-30 e dalle pubblicazioni del Prof.Loren Cordain scienziato ed autore della Paleo Dieta e della Paleo Diet for Athletes.

Integratori di Omega 3 EPA DHA per la Paleozona

omega 3 integratore di omega 3 epa dha certificato ifos 5 stelle

 

 

Premessa sulla Paleozona

Resta inteso che il Dott.Barry Sears quando ha condotto le ricerche che lo hanno portato a realizzazione la dieta a zona, ha preso spunto dagli studi di tipo antropologico ed evoluzionistico, condotti dal Prof. Lorain Cordain e per tanto, alla luce delle nuove scoperte scientifiche il Dott. Aronne Romano ha sviluppato la cosiddetta Paleozona.

I benefici della dieta a zona, o dieta 40-30-30 sono racchiusi nel controllo della glicemia, nella riduzione della massa grassa, nella riduzione dei processi infiammatori e nel miglioramento generale dello stato di salute e di benessere dell'individuo sano. La Paleozona incrementa ulteriormente i benefici forniti dall'alimentazione della dieta a zona.

Grazie ad una selezione di alimenti che hanno caratteristiche funzionali rispetto alla nostra evoluzione, ossia gli stessi con cui i nostri antenati, ed alcune popolazione autoctone, si sono nutriti e pertanto più indicati alla nostra genetica che negli ultimi 100.000 anni non è cambiato per niente. Il genoma umano subisce una modifica misurabile nello 0,02% per ogni 40.000 anni e per tanto è comprensibile come i nostri geni siano tarato ancora sul modello alimentare tipico dell'uomo sopravvissuto nel paleolitico, ossia di cacciatore-raccoglitore. Solo con l'avvento dell'agricoltura e successivamente con l'allevamento, e quindi a partire da circa 10.000 anni fa, interviene una sostanziale modificazione dello stile e delle abitudini alimentari che hanno un incidenza molto negativa sul nostro stato di salute.

L'alimentazione definita paleolitica ci ha accompagnato per oltre 2 milioni di anni ed ha subito una modificazione 350 generazioni fa (neolitico). Fino all’avvento dell’agricoltura l'umo che si è evoluto sulla terra consumava nient'altro che carni magre, pesce, noci, radici, frutta fresca e vegetali. Molti dei nostri attuali problemi di salute sono il risultato di quello che mangiamo e che non mangiamo.

 

Paleozona 40%-30%-30%

Vediamo ora di definire la Paleozona dal punto di vista sia teorico che pratico.

La dieta zona basa la sua efficienza sul controllo e sulla modulazione ormonale attraverso l'assunzione di cibo che di fatto, una volta assunto si comporta come un farmaco, il più potente che uno di noi possa assumere, stimolando la produzione di eicosanoidi di tipo I o di tipo II, di insulina, di glucagone, di cortisolo o di testosterone, a seconda dell'apporto di carboidrati, proteine e grassi ed a seconda del momento della giornata.

L’assetto ormonale e la curva che ne deriva durante la giornata, saranno influenzati dal numero dei pasti ed anche dal rapporto trà i diversi macronutrienti.

Per dare energia, senza carichi eccessivi di glucosio ed evitando quindi ipoglicemie i pasti consigliate sono almeno 5 per ogni giornata; colazione, pranzo, cena e almeno due spuntini, il primo a metà pomeriggio ed il secondo poco prima di coricarsi.

In considerazione della giornata tipo di una persona adulta che pratica anche attività fisica diventa fondamentale poter introdurre un pasto od uno spuntino di ad intervalli regolari di 3 o 4 ore.

Ripartizione delle calorie della Paleozona

  • 40% delle calorie dai carboidrati (a basso indice glicemico da verfura e frutta);
  • 30% delle calorie dalle proteine (pesce, carni bianche o rosse ed albumi);
  • 30% delle calorie dai grassi (mono, polinsaturi e omega 3);

Le proporzioni canoniche della dieta a zona, 40%-30%-30% vanno rispettate fin tanto che non si raggiunge il peso ideale, dopo di ché possono essere modificate sulla barse di parametri soggettivi. Spesso si perde peso molto velocemente e se una persona deve fare attività fisica dovrà incrementare leggermente la quota di carboidrati a fronte di quella di proteine e grassi che restano invariate, oppure si incrementa il numero di blocchi giornalieri per assecondare in toto il maggiore consumo energetico ed il dispendio metabolico. Una volta raggiunta la percentuale di grasso ideale per incrementare la quota calorica iniziale viene raccomandato l'utilizzo di grassi monoinsaturi (olio d'oliva, olio di semi di lino, noci ecc.) che fungeranno da zavorra calorica per stabilizzare il peso corporeo.

Gli studi dimostrano che le popolazioni che si susseguono e che si alimentano con uno modello alimentare simile alla Paleodieta erano e sono in salute ed in pratica liberi da ogni tipo di malattia cardiovascolare e delle altre patologie che attualmente colpiscono il mondo occidentale. Nelle cosiddette malattie da civilizzatosi (Jentschura, Lohkämper), gioca un ruolo fondamentale lo stile di vita e l’alimentazione che viene seguita. Essi influiscono, a catena, sulla creazione di un dato sintomo, che comunemente viene chiamato malattia. Per seguire la Paleozona è opportuno evitare di assumere alcune classi di alimenti che per l'appunto appartengono solo alla dieta Neolitica.

Paleozona: sostanze sfavorevoli 

Latte, latticini e derivati del latte (anche proteine in polvere e lattosio). La popolazione del Paleolitico non mangiava prodotti caseari, oggi l'unico essere vivente che si nutre di latte (di un altro animale!!) dopo lo svezzamento è esclusivamente l'uomo. I derivati del latte, in particolare tutti i formaggi sono gli alimenti più acidi con un PRAL positivo molto alto, che determina l'attivazione dei sistemi tampone e per tanto la digestione di questi prodotti causa un indebolimento della matrice osse. Il sangue richiama bicarbonato di sodio che proviene dall'osso per neutralizzare l'acidità dei latticini. Il latte è ricco di fosforo che di per se determina un potenziale di acidosi renale molto elevato.

Cereali e farine, prodotti ottenuti dalla lavorazione industriale, privi di nutrienti (vitamine, minerali e fibre quasi assenti) e caratterizzati da un indice glicemico tremendamente elevato e da un carico glicemico che determina sempre un iperinsulinemia. La celiachia, ossia l'intolleranza ai cereali ed al glutine si sta diffondendo in modo endemico ed è una delle tante malattie autoimmuni, quale il diabete, che hanno origine da una nostra innata incapacità nell'assimilare queste sostanze.

Il sodio, come integratore, compare solo da pochi millenni, mentre la sua presenza negli alimenti è in grado di comprire il fabbisogno giornaliero di tale sostanza. Il sodio in eccesso è responsabile di molte patologie, in primis l'ipertensione.

Gli zuccheri semplici, raffinati sono eliminati con l'eccezione degli integratori per lo sport, necessari per sopperire al maggiore fabbisogno energetico che richiedono le attivita di endurance (Paleo Diet for Athletes).

Integratori alimentari per la Paleozona

Gli integratori alimentari favorevoli per la Paleozona sono quelli privi di glutine di lattosio e che sono caratterizzati dalla presenza di sali minerali alcalinizzanti che determinano un PRAL negativo. In particolare il Dott. Aronne Romano consiglia integratori a base di magnesio e di omega 3 (EPA e DHA) in forma di trigliceridi

integratori per cross fit integratori per allenamento funzionale

Paleozona: alimenti favorevoli

I carboidrati da utilizzare per modulare i blocchi dei pasti della Paleozona, provengono esclusivamente da vegetali e frutta. I vegetali fibrosi a basso carico glicemico e la frutta utilizzati sono quelli che hanno indice e carico glicemico favorevoli. In particolare le verdure tutte e molti frutti (anche fichi, uva e datteri) hanno un PRAL negativo e per tanto sono alimenti alcalinizzanti che aumentano la densità osseo, migliorano la circolazione del sangue, la crescita della massa muscolare. Questi alimenti, fonti di carboidrati ricche di antiossidanti, fitochimici (clorofilla) e fibre sono tra i più importanti nutrienti contro le malattie cardiache, il cancro e l’osteoporosi.

Le proteine assunte con la Paleozona sono molto digeribili e provengono in particolar modo dal pesce, dai molluschi, dalle carni bianche, dalla selvaggina, tagli magri di carne rossa, albume d’uovo. Questi alimenti forniscono una quota importante di aminoacidi essenziali ed in particolare di aminoacidi a catena ramificata. Le proteine nobili stimolano il rilascio di glucagone e CKK ormoni responsabili della sazietà e del controllo del senso di fame.

L’effetto termico indotto dalle proteine innalza il nostro metabolismo e ci induce a consumare più calorie rispetto a una porzione equivalente di grassi o carboidrati (azione termodinamica specifica delle proteine).

A differenza della alimentazione in stile Dieta a Zona le fonti proteiche come latte, yogurt, formaggi e soia sono completamenti eliminati.

I grassi dovranno essere prevalentemente monoinsaturi (olio d’oliva, olive, noci, mandorle, avocado etc.) nota la loro qualità sia di controllo sul colesterolo ematico che il potere antiossidante. I grassi idrogenati(trans) sono assolutamente da evitare. Nell’alimentazione attuale si consumano troppi Omega-6 a sfavore degli Omega-3; si renderà pertanto necessaria una adeguata integrazione di questi ultimi. Il consiglio per coloro che non presentano una situazioni o patologie è di assumere particolari, di assumere 2,5 grammi al giorno di Omega-3 EPA+DHA certificato IFOS , al fine di bilanciare il rapporto tra Omega 6 ed Omega 3.

Effetti benefici della Paleozona

Seguendo la Paleozona, alimentazione isocalorica, alcalinizzante, con alimenti naturali, e ricca di minerali ed aminacidi essenziali, si riscontrano dei grossi miglioramenti già dopo alcuni giorni, entro la prima settimana aumenta il livello dell’energia, la resistenza è superiore, lucidità e concentrazione aumentano, il sonno diventa ristoratore, l'eventuale accumulo di grasso corporeo si riduce e migliorano nettamente i parametri funzionali.

La Paleozona, come la Paleodieta è adatta a tutti, sportivi in testa, ci sono comunque alcune situazioni e patologie che traggono particolari benefici e notevole aiuto dall’applicazione di questo regime nutrizionale:

Diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, calcolosi renale, asma, osteoporosi, malattie autoimmuni ( morbo Celiaco, dermatite erpetiforme, artrite reumatoide, sclerosi multipla, etc.) ed infine diminuisce il rischio dello sviluppo di diversi tipi di cancro.

 

Paleozona Bibliografia

  • Sears B. The Zone. pp. 88. Regan Books. New York, NY (1995).

  • Sears B. Mastering the Zone. pp. 58. Regan Books. New York, NY (1997).

  • Sears B. Inside Triathlon. February 1995. Cordain l.R.W.Gotshall, e Eaton S.B. 1997.”Evolutionary aspects of exercise. World Review of Nutrition and Dietetics 81:49-60.

  • Friel J. The triathletes training bible. pp. 270,271. Velo Press. Boulder, Co (1998).

  • Loren Cordain “The paleo diet” John Wiley & Sons, Inc. 2002

  • Cavalli-Sforza LL et al (1993)”Demic expansions and human evolution” Science, vol. 259, pp 639-646.

  • Eaton SB et al (1985) “Palaeolithic nutrition: A consideration of its nature and current implications.” N Engl J

  • Med, vol.312, pp. 283-289.• Robertson I et al. (1981)”The role of cereals in the aetiology of nutritional rickets: the lesion of the Irish

  • National Nutrition Survey 1943-1948.” Brit J Nutr, vol. 45, pp. 77-22

  • Ewer TK (1950) “Rachitogenicity of green oats” Nature, vol. 166, pp. 732-733.

  • Sly MR et al. (1993) “Exacerbation of rickets and osteomalacia by maize: a study of bone histomorphometry and composition in young baboons.” Calcify Tissue Int, vol. 36, pp. 370-379.

  • Ford JA et al. (1972) "Biochemical response of late rickets and osteomalacia to a chupatty-free diet." Brit Med J, vol. 1972; pp. 446-447

  • Ford JA et al. (1977) "A possible relationship between high-extraction cereal and rickets and osteomalacia."

  • Advances in Exp Med & Biol, vol. 81, pp. 353-362.

  • MacAuliffe T et al. (1976) "Variable rachitogenic effects of grain and alleviation by extraction or supplementation with vitamin D, fat and antibiotics." Poultry Science, vol. 55, pp. 2142-2147.

  • andstrom B et al. (1987) "Zinc absorption in humans from meals based on rye, barley, oatmeat, triticale and whole wheat." J Nutr, vol. 117, pp. 1898-1902.

  • Pusztai A et al. (1993 a) "Antinutritive effects of wheat-germ agglutinin and other

  • N-acetylglucosamine-specific lectins." Brit J Nutr, vol. 70, pp. 313-321,

  • Hengtrakul P et al. (199 1) "Effects of cereal alkylresorcinols on human platelet thromboxane production." J Nutr Biochem, vol. 2, pp. 20-24.

  • Sedlet K et al. (1984) "Growth-depressing effects of 5-n-pentadecylresorcinol: a model for cereal alkylresorcinols." Cereal Chem, vol. 61, pp. 239-241.

  • Angel, Lawrence J. (1984) "Health as a crucial factor in the changes from hunting to developed farming in the eastern Mediterranean." In: Cohen, Mark N.; Artnelagos, George J. (1984) Paleopathology at the Origins of

  • Agriculture. Orlando: Academic Press. (pp. 51-73)

  • S. Franceschi et al., "Food groups and the risk of colorectal cancer in Italy." International Journal of Cancer 72 (1997): 56-6 1.

  • Y. 1. Kim, "Diet, lifestyle and colorectal cancer: Is hyperinsulinemia the missing link?" Nutrition Reviews 56 (1998): 275-79.

  • L. Cordain, "Syndrome X: Just the tip of the hyperinsulinemia iceberg?”' Medikament 6 (200l): 46-51.

  • Michaud DS, Liu S, Giovannucci E, Willett WC, Colditz GA, Fuchs CS. “Dietary sugar, glycemic load, and

  • pancreatic cancer risk in a prospective study.” J Natl Cancer Inst 2002 Sep 4;94(17):1293-300

  • “Carbohydrates Contribute to Arthritis” Annual Meeting, American Chemical Society Boston, MA; August 21, 2002

  • G. Wadley and A. Martin, "The origins of agriculture: A biological perspective and a new hypothesis."

  • Australian Biologist 6 (1993): 96-105.

Avvertenze: Prima di seguire un regime alimentare specifico è opportuno consultarsi con uno specialista.